“LA MIA IDENTITÀ” (Rossodisera Records/ Warner Music Italy) è il nuovo singolo della
band romana ECKLETTICA, disponibile in digital download e su tutte le piattaforme
streaming a partire da venerdì 29 gennaio.
“La mia identità” è un brano crudo e schietto che ci mette di fronte all’eterno bivio:
interpretare un ruolo nella propria vita o gettare la maschera ed essere se stessi
singolo – è una canzone scritta tanti anni fa e lasciata nel cassetto. Dopo anni nel dimenticatoio
abbiamo voluto darle una nuova veste, come se fosse riemersa dalle proprie ceneri. “La mia
identità” è, come direbbe Dany Boyle, il nostro “Choose Life” ovvero “scegli chi vuoi essere nella
tua vita”». Il brano è accompagnato da un videoclip ambientato in un mondo post apocalittico
dall'atmosfera cyberpunk in cui un'ultima resistenza, armata del proprio coraggio, rivendica la
libertà dalle catene della schiavitù virtuale. Il concetto di maschera è un'allegoria tesa a
comunicare allo spettatore una realtà invisibile che si è insinuata nelle nostre vite. Scritto e
diretto da Valerio Leo e Adriano Leo, il video cristallizza con toni noir il messaggio della band,
la richiesta di dar voce a una necessità: la ricerca dell’identità.
Biografia
Ecklettica è un progetto che nasce nel 2012 dall’incontro di Gianmarco Romanelli (voce) e
Gianmarco Restante (batteria). Nello stesso anno entrano a far parte della band Matteo Cortini
(chitarra) e Luca Molinari (tastiera).
Iniziano subito ad arrangiare brani originali in italiano con connotazioni d’oltre Manica e l’influenza
degli States, calcando quasi tutti i palchi di Roma, dai più piccoli ai più importanti. Nel 2016 la
formazione romana pubblica l’EP “Il Tuo Profilo Migliore”, seguito dai singoli “L’amore infedele”,
“L'Eternità” e “E ora che mi sento Meglio”. Nel 2018 esce il singolo "La Volta Giusta". Il 3 aprile 2020 pubblicano “Tutto Quello Che Mi Va”, un brano che si rifà alle sonorità elettroniche anni ‘80 e che registra un ottimo risultato in termini radiofonici. Dal 12 giugno è disponibile il nuovo singolo “Una vita stronza”, seguito a gennaio 2021 da “La mia Identità”, terza anticipazione del loro nuovo album.
Di seguito la nostra intervista ↓
1. Chi sono gli Ecklettica e quando nasce la vostra passione per la musica?
Si può parlare di una passione innata, quasi presente nel DNA. Sin da piccoli ognuno di noi ha avuto modo di coltivare e far emergere questa passione, Matteo (chitarra), ha cominciato con i “primissimi live" da bambino sulle note dei vari artisti italiani e internazionali di fronte ad amici e parenti, con tanto di asta costruita e cambio chitarra da acustica ad elettrica a seconda del pezzo. Luca (tastiera) ha cominciato lo studio del pianoforte a quattro anni con gli spartiti di musica classica da Bach a Mozart, Jimmy (voce) con i testi dei cantautori italiani ascoltati in macchina e sul mangianastri del padre e Gianmarco (batteria) ha sempre avuto il desiderio di suonare la batteria. Ogni volta che metteva le cuffiette alle orecchie e il CD nel compact disk si immaginava lì dietro, in ogni canzone che ascoltava
2. “La mia identità” è il vostro ultimo singolo, cosa volete trasmettere con questo brano?
Che ne abbiamo abbastanza di stereotipi futili ed illusori. Siamo stanchi delle chiacchiere da bar e di sentire tutti i giorni cosa è giusto fare o cosa no. Di stare ad ascoltare i sermoni di chi si adatta senza battere ciglio credendo che non ci sia la possibilità di cambiare le cose e non pensa con il proprio
cervello, di bersi tutto quello che si sente in giro senza un minimo di senso critico. Avere il coraggio di non cercare sempre l'approvazione di qualcuno e lasciar uscire il proprio Io.
3. Parlate del vostro ultimo brano come la vostra “Fenice” vi va di raccontarci come mai e come nasce il testo?
È un pezzo scritto tempo fa e lasciato nel cassetto perché non era considerato radiofonico o di tendenza, l’arrangiamento era completamente diverso ed il mood molto distante da quello odierno. Durante la pre-produzione del disco sentivamo che c'era bisogno di un pezzo deciso che mettesse in luce la parte più “oscura” di noi, quella parte che tendi a nascondere perché potrebbe farti cambiare agli occhi di chi ha sempre avuto un'idea di te. Sapendo che questo disco sarebbe stato appunto “un togliere la maschera" abbiamo deciso di includerlo e far sentire chi siamo con rabbia e determinazione. Si può definire una vera e propria necessità di dire a tutti che non ci sta bene quello che ci circonda, che non vogliamo diventare come loro e che faremo di tutto per far si che ciò non accada.
4. Avete ambientato il videoclip del singolo in un mondo post apocalittico dall’atmosfera cyberpunk, com’è nata questa idea?
Pensiamo inesorabilmente che la direzione in cui stia andando la società odierna sia questa: una schiavitù non più fatta di catene ma di fili. Il controllo assoluto delle menti grazie alle informazioni che tutti noi ogni giorno diamo inesorabilmente grazie a smartphone, tablet e tutti gli altri
apparecchi tecnologici che scandiscono il passare delle nostre giornate da anni. Abbiamo voluto rappresentare la resistenza di quei pochi, armati di un coraggio che li porta ancora a vivere nel mondo reale e a godersi i momenti con i propri occhi e non dallo schermo di un telefonino o dietro una tastiera.
5. Il vostro ultimo singolo è la terza anticipazione del nuovo album, ci potete svelare qualcosa di più su questo progetto discografico che è in cantiere?
Il disco è composto da sette pezzi. Ognuno a modo suo è un’istantanea di una sensazione, di un pensiero ma tutti connessi dallo stesso filo conduttore che da il titolo all'album “Una Vita Stronza”. Al momento ci stiamo concentrando su questo singolo affinché possa raggiungere più persone possibili, è un messaggio molto forte e ci teniamo che venga recepito da più persone possibili. Siamo tipi che si fanno guidare dall'ispirazione e, citando il capolavoro di Stanley Kubrick “A quello che il buon Bog manda loro", quindi non escludiamo sorprese o idee bizzarre.
Noi ringraziamo gli Ecklettica per la loro disponibilità e vi lasciamo i link per seguirli sui loro social ↓
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