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Intervista a... Mavì!


“NOIRE”, brano d’esordio di MAVÌ, rappresenta il punto d’inizio di un’avventura musicale ancora tutta da scoprire. Durante la produzione, l’artista e il suo team di lavoro sono partiti da un sentimento, la rabbia, e da lì hanno edificato fin dalle fondamenta una storia d’amore che purtroppo di amore han ben poco. «L’obiettivo era quello di creare un brano che facesse viaggiare – spiega Mavì a proposito di “Noire” – Quindi, se ascoltandolo vi siete ritrovati anche voi nella città dell’amore, posso ritenermi soddisfatta».

Il videoclip di “Noire”, nato da un’idea di Veronica Amorosi e Ludovica Sidoti e diretto da Marco Giorgi, è stato ideato cercando di enfatizzare la tematica che il brano affronta: una storia d'amore ormai in bilico, appesa a un filo. Da una parte un uomo freddo e distaccato, incapace di mostrare amore per la sua donna; dall'altra, lo smarrimento negli occhi di chi, in fin dei conti, ancora ci crede. La sequenza di immagini ritrae i due amanti all’interno di una stanza d’albergo molto elegante per ricreare un’atmosfera parigina e proporre allo spettatore un accostamento paradossale: Parigi, città dell'amore, che diventa improvvisamente un luogo di rottura, di separazione.



Biografia


Ludovica Sidoti, in arte Mavì, nasce a Roma il 23/04/1996. Molto determinata, considera la capacità di applicarsi e di allenarsi un elemento fondamentale per la crescita personale. Amante dell’arte in tutte le sue manifestazioni, dal disegno al ballo alla fotografia, ha sempre posto la musica al primo posto dedicandogli cuore e tempo. Inizia ad appassionarsi all’arte canora all’età di dieci anni durante una recita scolastica in cui interpreta il ruolo di cantante solista, da quel momento la musica occupa un posto fondamentale nella sua vita. Il desiderio di prendere lezioni di canto si esaudisce solo all’età di 13 anni e in età più adulta prende lezioni di pianoforte. Nel 2020 dopo aver fatto esperienza in locali, collaborato con Pierfrancesco Bazzoffi e Alessandro Sgreccia (rispettivamente bassista e chitarrista dei Velvet), partecipato a casting di svariati talent e alle fasi finali di festival importanti, si è concentrata sul percorso universitario, laureandosi in lingue straniere alla Sapienza di Roma. Come il suo nome d’arte suggerisce, attraverso le sue canzoni ci racconta la sua vita, ci chiarisce la sua essenza: una ragazza apparentemente semplice, ma dall’animo eccentrico; una ragazza che ama vestirsi di musica. Nell’autunno 2020 conosce la realtà di Cantieri Sonori di Marco Canigiula e decide di affidarsi a loro per realizzare il suo primo vero progetto artistico. Il 12 febbraio 2021 esce il primo singolo “Noire” (Cantieri Sonori), scritto dalla stessa insieme a Marco Canigiula e Pietro La Terza. Il brano è disponibile in radio dal 26 febbraio.


Di seguito la nostra chiacchierata con Mavì ↓


1. Chi è Ludovica e come nasce il tuo nome d’arte “Mavì”?

Ludovica è un’artista romana, classe ’96, che ama vestirsi di musica. Amo l’arte in ogni sua forma, dal disegno al ballo alla fotografia, ma ho sempre riservato un posto speciale per la musica. Mi ritengo una ragazza semplice ma dall’animo eccentrico, come se fossi “divisa” in due parti; una più elegante e l’altra più alternativa. Volevo un nome artistico che in qualche modo rappresentasse proprio questo mio essere e Mavì, foneticamente vicino al costrutto francese “Ma Vie”, rispecchia il desiderio di voler raccontare le mie emozioni, le mie sensazioni, la mia vita.


2. “Noire” il tuo brano d’esordio, come nasce il tuo nuovo singolo?

Noire è nato da un sentimento di rabbia. Quasi a tutti sarà capitato di trovarsi in una situazione scomoda, circondati da persone scomode, incapaci di fare un passetto in più verso di noi. Per quanto le si possa rincorrere sono sempre più lontane dal nostro mondo. Noire vuole raccontare proprio questo; l’amore tra una coppia che però di amore ne condivide ben poco. Con Marco Canigiula il team di Cantieri Sonori abbiamo cercato di ricreare con il brano questa corsa verso l’irraggiungibile. Da una parte un uomo freddo e distaccato, incapace di mostrare amore per la sua donna, dall’altra la frustrazione di chi, in fin dei conti, ancora ci crede.


3. Come nasce la tua passione per la musica?

La mia passione per la musica ha iniziato a farsi sentire già all’età di 10 anni. Il primo ricordo è di una recita scolastica in cui interpretai la cantante solista, probabilmente è lì che scattò la scintilla! La cosa fantastica è che riguardando oggi il video di quella piccola esibizione alcune cose non sono cambiate: stesse espressioni, stesso modo di tenere il microfono, stesse emozioni. Da quel momento in poi io e il mio vecchio amico mp3 siamo diventati inseparabili.


4. Nel 2020 dopo aver fatto esperienze in vari locali, collaborando con Pierfrancesco Bazzoffi e

Alessandro Sgreccia (bassista e chitarrista dei Velvet), hai partecipato a casting di svariati talent e alle fasi finali di festival importanti, che tipo di esperienze sono state per te e cosa ti porti dentro?

Il 2020 è stato un anno molto intenso ma allo stesso tempo pieno di difficoltà, anche dovute ovviamente al periodo storico che tutti noi viviamo. Ho avuto la fortuna di vivere tante esperienze; alcune mi hanno lasciato davvero bei ricordi, altri un po’ meno. Ho conosciuto tante persone, qualcuna che ancora che sta al mio fianco, altre che ho “perso per strada” che hanno inizialmente condizionato, sbagliando, il mio approccio nei confronti di questo mondo fatto di musica. Canto da anni, ne ho viste di tutti i colori e tante altre ancora ne vedrò; tuttavia, ad oggi mi ripeto che le emozioni belle non meritano di essere oscurate da qualche incidente di percorso o dalle proprie insicurezze. Tutto insegna e tutte le esperienze vissute mi hanno fatta maturare e dato la sicurezza di cui avevo bisogno per non mollare mai, perseverare e credere di più nei miei sogni.


5. Nell’autunno scorso conosci la realtà di Cantieri Sonori di Marco Canigiula, e decidi di affidarti a loro per realizzare il tuo primo vero progetto artistico, ma cosa ci dobbiamo aspettare dal tuo futuro?

La realtà di Cantieri Sonori è stata una bellissima sorpresa. In un momento in cui la mia sicurezza oscillava hanno saputo come farmi reagire. Sono come una famiglia, un team molto affiatato e che ti fa sentire sempre a proprio agio, sempre disponibile per qualsiasi cosa. Il progetto che stiamo portando avanti e a cui stiamo lavorando è a 360° e ovviamente va oltre la singola produzione di Noire. Ci saranno delle grandi novità e nuovi brani che non si faranno attendere ancora molto prima di uscire.


6. Così giovane e con una carriera davanti, qual è il tuo più grande sogno nel cassetto?

A questa domanda risponderò solo quando raggiungerò il mio obbiettivo. Tra le tante cose sono abbastanza scaramantica quindi non me la sento di sbilanciarmi prima del dovuto (sorride).


7. A chi devi il tuo grazie più grande e perché?

Il mio primo grazie lo devo ai miei genitori che hanno sempre creduto in me ed appoggiato nelle mie scelte. L’altro grande grazie lo devo al mio team di Cantieri Sonori al completo e nessuno escluso, e poi a quei cari amici che credono davvero in me e che mi hanno supportata, sopportata e accompagnata ovunque.



Noi ringraziamo Mavì per la sua disponibilità e vi lasciamo i link per seguirla su

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