"LA BALLATA DEI DIMENTICATI" il nuovo singolo del rapper ... che non è un rapper
Dal 20 dicembre in radio "La Ballata dei Dimenticati" il nuovo singolo di Mattia Mariano che anticipa l'uscita dell'EP "Bombarolo" che sarà disponibile sulle piattaforme dal 14 gennaio 2020. Nel disco Mattia Mariano esplora la parte più oscura e negativa della persona dando vita ad un personaggio, PLAQO, che è il protagonista dei 5 brani che costituiscono i 5 capitoli di questo racconto. Profondamente ispirato dalle opere di Fabrizio De André, "Bombarolo" è un mix di linguaggi e sonorità odierne con riferimenti e citazioni, sia nel testo che musicali, allo stesso cantautore immortale di Genova. "Questo progetto nasce dall’esigenza di reinventarmi" - dice Mattia Mariano - "dopo il mio percorso nel rap. Ho provato a portare un personaggio come “il Bombarolo “di De André nella mia realtà, così è nato Plaqo il protagonista di questo Concept. So che è una scelta rischiosa avvicinare Trap e Canzone D'Autore ma ci tenevo a ripartire in questo mio nuovo percorso con un tributo ad un'artista come De André che ha contribuito a cambiare il mio modo di vedere la musica." "La Ballata dei Dimenticati" segna il capitolo finale di questo racconto in 5 episodi. È un pensiero rivolto a tutti i cosiddetti “ultimi”. Il brano chiude la storia di PLAQO che qui lascia trasparire il suo lato umano. Presa coscienza di essere un “dimenticato" ormai abbandonato a se stesso al pari di tossici, prostitute e delinquenti, non gli resta che pregare per lui e gli altri come lui prima di fare i conti con Dio. Chi ama i racconti che partono dall’atto finale potrà anche iniziare da qui l'ascolto di BOMBAROLO (Prodotto per la JEANS Record Label da JackOne - sinFO ringraziano FONDAZIONE DE ANDRÉ e UNIVERSAL RICORDI)
Biografia
Di Lecce, classe 1993. Cresciuto artisticamente col RAP per quanto oggi non sia propriamente un rapper. Ha lavorato da solista (alias COLPA) ed in gruppo (BADFELLAS, 73100MOB), avendo modo di levarsi già varie soddisfazioni: Centinaia di migliaia di visualizzazioni con i suoi brani da solista ed in gruppo; La produzione di uno skit per lo "Zoo di 105"; Secondo posto al "Global Rap Superstar Italy" e collaborazioni con artisti conosciuti a livello nazionale come OG EastBull e 23.7. Ritiene però acerbi molti suoi lavori precedenti. Dopo una pausa dalle scene nel 2019 firma con la JEANS (Etichetta fondata negli anni 70 da R. Cocciante, M. Luberti A. Bettini, P.A. Cassella), ritorna col suo nome anagrafico e un nuovo lavoro: “BOMBAROLO”. BOMBAROLO è un breve concept album che fonde sonorità attuali e passate, ispirato dalle opere di DE ANDRÉ e in particolare dal personaggio dell'album di DE ANDRÉ “STORIA DI UN IMPIEGATO"
Noi di Una Vita On The Road abbiamo avuto l'occasione di fargli qualche domanda, ecco a voi la nostra breve intervista:
1. Com’è nata la tua passione per la musica?
E' nata sicuramente a scuola, grazie al Rap. Il Rap è una musica che crea un fortissimo senso di aggregazione, specie nei ragazzini un po' "sbandati". Crea comunità e voglia di mettersi in gioco, devo davvero molto a quel movimento. 2. E’ uscito lo scorso dicembre “La Ballata dei dimenticati” il tuo singolo che ha anticipato l’uscita del tuo EP “Bombarolo; ti va di raccontarci com’è nata la canzone e chi sono per te i “dimenticati”?
La canzone è l'ultimo capitolo del mio EP "Bombarolo" ispirato chiaramente alla figura omonima di Fabrizio De André. Diciamo che dopo l'esposione il mio Bombarolo si ritrova solo, e in quella solitudine si rende conto di essere al pari di prostitute e tossicodipendenti, i dimenticati dei nostri giorni. Volevo restituire dignità ad una figura molto controversa, volevo che ci si ricordasse che dietro ogni sottocategoria ci sono uomini e donne. 3. Nell’EP hai dato vita a PLAQO, protagonista dei tuoi brani, com’è nata quest’idea?
Plaqo è un alias nato da un gioco di parole col mio vecchio nome d'arte, Colpa. Volevo che il mio Bombarolo avesse qualcosa di me perché per quanto possa sentirmi lontano dagli ideali del Bombarolo di De André ho empatizzato molto con quella rabbia. 4. Hai voluto avvicinare la TRAP alla Musica d’autore, perché questa rischiosa scelta?
Perché no? Per me i Rapper (quelli bravi) sono davvero i nuovi cantautori! Io poi ho un'anima che si trova in mezzo a questi due poli, le mie playlist spaziano dal rap più crudo a "Lunga storia d'amore" di Gino Paoli, lo ritengo un progetto molto onesto. 5. Il titolo del tuo lavoro è ispirato a un testo di De Andrè, cosa rappresenta per te questo grande autore?
Per me rappresenta l'espressione massima del connubio tra concetto, metrica e sensibilità. Trovo alcuni testi di Faber di una bellezza disarmante, potrebbero anche non esser mai stati cantati e rimanere ugualmente grandi. 6. A chi devi il tuo grazie più grande e perchè?
Sicuramente alla mia etichetta, Jeans Edizioni Musicali. Credere in un progetto così facilmente fraintendibile non è stato facile neanche per loro.
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