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Intervista a... Manuel Finotti!


Dal 19 febbraio sarà disponibile in rotazione radiofonica “CELLOPHANE” (Universal Music Italia/Virgin/Avarello Music srl), il nuovo brano di MANUEL FINOTTI già disponibile su tutte le piattaforme di streaming che vede il featuring di ZODA.

“CELLOPHANE” feat. ZODA, nuovo brano di MANUEL FINOTTI, nasce dalle diverse visioni dell’artista stesso e Zoda riguardo l’amore e i suoi effetti collaterali. Il singolo si rivolge alle persone che hanno paura di buttarsi in una storia e non trovano il coraggio di rischiare, lasciando le proprie emozioni come incartate nel cellophane. La base strumentale con cassa dritta accompagnata da un’anima soul veste le barre tipicamente dark/trap di Zoda e le melodie più aperte del cantautore Manuel Finotti.



Biografia


Manuel Finotti nasce il 21 marzo del 1995 a Roma; è un polistrumentista , cantautore e autore. Nonostante la giovane età i suoi testi hanno una poetica d’altri tempi, in cui ci si può ritrovare per la sincerità, punto di forza dell’artista romano. Tra le attività live ha all’attivo diversi concerti e manifestazioni in tutta Italia, dall’Auditorium Parco della Musica di Roma al Premio Lunezia, rassegna d’autore. Tra gli ultimi lavori nel 2019 ha collaborato con diversi artisti di fama nazionale, tra cui Giordana Angi, un sodalizio artistico che li vede scrivere insieme diversi brani pubblicati nell’album d’esordio “Casa” che ha conquistato due dischi d’oro e nella partecipazione al Festival di Sanremo 2020 con il brano “Come mia madre”.

Il nuovo brano di Manuel Finotti “Cellophane” (feat. Zoda) è disponibile in digitale dal 7 gennaio e in radio dal 19 febbraio 2021.


In occasione dell'uscita di "Cellophane", abbiamo realizzato una breve intervista con lui ↓


1. Chi è Manuel e come nasce la tua passione per la musica?

Manuel è un bambino di 25 anni che fotografa la vita attraverso le canzoni, da quando avevo 5 anni che è nato tutto, partendo dalla mia famiglia e continuando al di fuori nel corso degli anni.


2. “Cellophane” feat. ZODA, é il tuo nuovo singolo, come nasce questo brano?

Terza elementare, scrissi una lettera ad una bambina che faceva la quinta chiedendo se volesse mettersi con me con tanto di “si o no”, ma lei rispose “no sei una merdaccia!”. Due anni fa tornando a casa in macchina, ripensavo a questa storia mentre nasceva “CELLOPHANE”. Poi con Zoda in studio, con un cartone di pizza in mano, in 20 minuti ha trovato la parte complementare di questo ricordo.


3. All’attivo hai diversi concerti e manifestazioni in tutta Italia, dall’Auditorium Parco della Musica di Roma al Premio Lunezia, come rassegna d’autore, cosa provi a soli 25 anni ad aver affrontato così tante esperienze diverse?

Mi sento estremamente fortunato per aver fatto queste esperienze cosi importanti e diverse tra loro, non vedo l’ora che la musica dal vivo ritorni “legale” per ritornare anche semplicemente a vedere un concerto..


4. Nel 2019 hai collaborato con diversi artisti di fama nazionale tra cui Giordana Angi, che vi vede scrivere insieme diversi brani pubblicati nel suo album d’esordio “Casa” che ha conquistato due dischi d’oro e nella partecipazione al Festival di Sanremo 2020 con il brano “Come mia madre”. Che emozione hai provato a collaborare con lei e al successo ricevuto con i brani scritti assieme?

Sono estremamente felice, le canzoni hanno una vita propria e avere la fortuna di fargli fare un viaggio del genere genera molta felicità, è come vedere il proprio figlio cominciare a muovere i primi passi da solo verso un percorso tutto suo.


5. Tra tutti i tuoi brani a quale sei più legato e perché?

“21 Marzo” è il mio riflesso, non solo a livello di scrittura ma se dovessi chiedermi di fare un riassunto, una breve presentazione di quello che sono quel brano è la mia parte più nascosta, una sorta di promemoria.


6. Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Mi piacerebbe tantissimo portare le canzoni che ho scritto in questi anni dal vivo, partendo dai piccoli

concertini, è il mio desiderio più grande al momento.


7. A chi devi il tuo grazie più grande e perché?

Carlo Avarello per aver creduto in questa visione prima di tutti e in un modo totalmente unico.



Noi ringraziamo Manuel Finotti per la sua disponibilità e vi lasciamo i link per seguirlo sui suoi social ↓

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