Da venerdì 11 dicembre sarà disponibile in rotazione radiofonica “LUNE STORTE”, il nuovo singolo di Løve, già disponibile sulle piattaforme digitali.
“LUNE STORTE”, nuovo brano di Løve, riflette in tutta la sua spontaneità scene di vita vissuta, racconta una storia in modo verosimile a tratti quasi colloquiale, senza mai perdere però l’elemento poetico caratteristico delle influenze cantautorali che si ritrovano in tutti i testi di Daniele (Løve). Sono presenti sonorità fresche e leggere tipiche del pop moderno cantautorale o del genere comunemente definito Indie, con un’alternanza di sonorità rap specialmente nello stile di stesura metrica delle strofe e nella ritmica dell’arrangiamento.
Spiega l’artista a proposito del suo nuovo inedito: «In questo brano sono veramente io, senza filtri, ed è questa la cosa che più mi appassiona. Spesso essere sé stessi, nella propria spontaneità e semplicità, è la cosa più difficile del mondo, la maggior parte delle volte passiamo più tempo a pensare a come vogliamo apparire e cosa vogliamo che gli altri credano che siamo, piuttosto che a come siamo realmente, e credo che questo brano rispecchia in pieno come sono io realmente».
Il videoclip ufficiale del brano, con la regia di Lorenzo Leccie la direzione della fotografia di Diego Buonanno, è girato esclusivamente all’interno dello studio fotografico di quest’ultimo ed è incentrato su giochi di luci e immagini visive di impatto, il tutto riportato in un ambiente coinvolgente che visivamente richiama gli interni di un locale di prestigio della Capitale. L’obbiettivo è quello di raccontare una storia verosimile, come quella di due ragazzi che si incontrano e passano una serata insieme cogliendo ed enfatizzando sia il sex appeal delle scene sia il lato più passionale e di complicità tra i protagonisti. Interessante è il contrasto che si riscontra sia nel testo del brano, sia nelle scene del video, tra l’apparente semplicità e spontaneità del ragazzo (protagonista del video è lo stesso Løve) e la ragazza proveniente dagli ambienti più glamour e altolocati.
Biografia
Daniele Capone, in arte Løve è nato a Roma nel quartiere Eur/Montagnola. Cresciuto musicalmente suonando il pianoforte, prendendo lezioni private dagli 8 ai 16 anni, decide poi di sfruttare le sue capacità per iniziare a scrivere e comporre i miei primi pezzi. Ha iniziato a studiare canto a 17 anni circa e tutt’ora studia canto e coro alla scuola di musica popolare di Donna Olimpia a Roma ed all’Accademia Spettacolo Italia. Di tutti i suoi brani è unico autore. “Vivo la musica a 360° e tra la scrittura, la composizione, le giornate passate in studio di registrazione, l’arrangiamento dei miei pezzi, ed il dilettarmi nel suonare la mia Stratocaster o semplicemente la pace nel sedermi al piano e lasciar andare le mani sopra esso, mi piace impegnarmi in tutte le fasi che portano alla concretizzazione dei miei brani e progetti musicali” Pensa che la musica sia il mezzo di libera espressione e comunicazione più introspettivo e personale che esiste, ed è per questo che ne è innamorato, perché con la musica ha sempre potuto esprimere il suo pensiero, il suo punto di vista e quello che sente senza dover mai rendere conto a nessuno, mostrandosi per come realmente è.
Per conoscerlo meglio gli abbiamo fatto una breve intervista ↓
1. Chi è Løve e come nasce la tua passione per la musica?
Løve è una persona molto introspettiva ed emotiva, ed è proprio grazie alla musica che è riuscito
ad esprimersi e comunicare il suo essere. Il significato stesso della parola Løve tradotta dal
danese, è Leone, a significare quanto, Daniele, ovvero io, con la musica al fianco si sente
veramente invincibile, ritrova orgoglio in sé stesso e riesce a tirar fuori tutta l’emotività che
rinchiude dentro di sé. Non saprei dire se la passione per la musica sia nata inconsapevolmente,
quando a 8 anni, i miei genitori hanno deciso di farmi iniziare a suonare il pianoforte, ma sono
sicuro che senza questo, probabilmente ora come or non sarei vincolato alla musica quanto lo
sono. Ho preso coscienza piano piano negli anni di quanto amassi e fossi legato alla musica, e
sono convinto che continuerò ancora a capire giorno per giorno la natura del mio rapporto con la
musica.
2. “Lune storte” il tuo nuovo singolo, come nasce questo brano e quanto lo senti tuo?
Lune Storte è nato in modo molto spontaneo, un pomeriggio in cameretta con la chitarra e un
ricordo e delle immagini ben chiare in testa che volevo raccontare. È stato tutto molto facile,
perché quando le cose vengono fuori in modo vero e spontaneo portare avanti un progetto pesa
molto di meno. Il singolo parla della storia di due ragazzi, provenienti da ambienti diversi per
condizione sociale, che si incontrano in un locale e da lì nasce qualcosa di particolare tra di loro,
ma non vi spoilero tutta la storia sennò poi vi tolgo la curiosità di andarlo ad ascoltare. In questo
pezzo mi rispecchio molto perché sono riuscito a raccontare un episodio apparentemente semplice
con un linguaggio anch’esso molto spontaneo senza però perdere la poesia, l’elemento metaforico
ed il richiamo ad immagini forti e intellegibili. Dunque proprio per questo è un brano in cui si può
chiaramente vedere me, la mia personalità e il mio modo di essere quotidiano, sempre al limite tra
l’ironia e l’esser più riflessivo, tra la spontaneità e l’esser introspettivo e emotivo.
3. Come nascono i tuoi brani e da cosa prendi ispirazione?
Generalmente i miei brani nascono spontaneamente, non saprei dire se è intuizione o un’opera di
riflessione e rielaborazione continua che la mia mente opera su ciò che vivo, ciò che sento, ciò che
vedo e ciò che immagino, ma ho come la sensazione che le idee musicali, le melodie, spesso anche
i testi, nascano e si sviluppino autonomamente nella mia testa e successivamente sono io che
consapevolmente li rielaboro e gli do voce esternandoli, scrivendoli, cantandoli e mettendoli in
musica. Come ho detto dunque non mi capita spesso di cercare l’ispirazione, è più probabile che
questa arrivi da sola se le do input sensoriali che la attivino, come un ricordo, un’emozione, un
suono, un accordo suonato al piano, o un paesaggio, ma non c’è mai la strenua ricerca di essa
laddove essa già non si nasconde.
4. Qual è il tuo più grande sogno nel cassetto?
Il mio più grande sogno nel cassetto è vivere facendo musica, quindi alzarmi ogni mattina col
sorriso perché sto facendo ciò che mi rende felice realmente.
5. Quali sono i tuoi progetti futuri?
Ho tanta nuova musica in cantiere, sto in continuo progresso con i nuovi progetti musicali, e non
vedo l’ora di fare uscire nuova musica, di comporre nuovi brani, di scrivere nuovi testi.
Sicuramente mi piacerebbe nei prossimi mesi concretizzare un progetto musicale più ampio, che
possa includere più di una traccia e sono convinto che tutto andrà in porto a tempo dovuto se le
cose vengono fatte con passione, dedizione e raziocinio. Inoltre non vedo l’ora di poter tornare ad
esibirmi su un palco live, per condividere emozioni e musica con tanta nuova gente.
6. A chi devi il tuo grazie più grande e perché?
Beh innanzi tutto devo ringraziare la musica, per i motivi che ho già spiegato e per l’essenzialità
della sua presenza nella mia vita. Poi ovviamente devo ringraziare chi mi ha permesso di scoprirla
quando avevo appena 8 anni, come ho già detto senza che i miei genitori mi spingessero ad
iniziare a prendere lezioni di pianoforte a quest’ora forse la mia vita sarebbe molto diversa, inoltre
mi hanno sempre appoggiato e creduto nelle mie potenzialità e lo continuano a fare ogni giorno.
Infine vorrei ringraziare tutti quelli che trovano parole di conforto e sostegno verso ciò che faccio,
verso la mia musica, verso i miei progetti, e mi spingono a cercare ogni giorno di migliorarmi e
crearne di nuova, tra questi in primis il mio produttore Marco Lecci, che mi sprona e motiva
sempre.
Noi ringraziamo Løve per la sua disponibilità e vi lasciamo i link per seguirlo sui suoi social:
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