Spettatori è l’estate 2018 di Giallo. Scritta inizialmente su tre accordi di chitarra, è stata sviluppata e prodotta insieme a Lorenzo Manni. Nei due anni successivi sono nate varie versioni del brano, che hanno spaziato tra diversi stili musicali. Fino ad arrivare all’estate 2020, quando Lorenzo Manni ha costruito le solide pareti per Spettatori, con un mix di suoni indie-elettro pop, ed un sound insolito per la musica italiana. Il brano è stato mixato negli studi McHub da Federico Sapia e masterizzato da Mattia Ardizzola. Spiega l’artista a proposito del suo nuovo inedito: «Spettatori è una delle prime canzoni complete che ho scritto. Nasce a Londra da una chitarra le cui corde sono state quasi strappate dall’arpeggio pesante su mi, do, sol. Nasce a Londra nell’estate del 2018, quando la mia testa stava ancora per un quarto su un campo di pallone, e l’altro quarto sull’università. Nasce in una stanza piccola quanto uno scatolone, ma grande quanto l’universo intero quando suona della musica. Cantando Spettatori penso ad un inizio nuovo. Penso al fatto che è da quattro anni che cambio casa ogni estate». Il video di Spettatori è la rappresentazione cinematografica della canzone secondo la fantasia di Giallo. Il video è stato infatti scritto da Giallo in collaborazione con Sofia Venturelli. Quest’ultima ha anche curato la regia. La tecnica dello stop-motion utilizzata in questo videoclip esalta la creatività e l’aspetto artistico del progetto. Allo stesso tempo, è un omaggio agli esponenti dell’arte delle piccole cose. Spettatori rappresenta l’inizio di un progetto musicale ed artistico caratterizzato da una forte continuità. Il videoclip è il principio di un’evoluzione di stile che va dalle tecniche cinematografiche più essenziali fino ad avvicinarsi sempre più alla realtà. Spettatori è il primo atto di un cortometraggio che prenderà forma singolo dopo singolo.
Biografia
Classe 1998, Giallo nasce a Brescia, portato dalla cicogna, che in realtà è l’aeroplano ad elica di Snoopy. Qui passa il tempo a dormire sul pianoforte Yamaha a mezza coda in salotto, bianco come la panna montata (unico gusto che gli piace). Dorme sdraiato sulla coperta. Non è quella di Linus, la sua coperta è il Garda. La porta con sé quando si trasferisce ad Ivrea (che non è Torino) dove cresce e vive tra i 7 ed i 18. Qui scopre la musica ed il gioco della palla. Principalmente il gioco della palla. La musica però, inizia a fare le sue radici, e Giallo non può farci assolutamente niente.
Studia pianoforte per un anno, suona “Per Elisa”. Studia canto per un anno, canta “Strada Facendo”. Studia tromba per un anno, suona (e recita in maniera discutibile) “La Pantera Rosa”. Studia chitarra classica, prova a suonare Romanza. Studia batteria per un anno, non suona. Studia canto nuovamente, canta “Puisque C’est Ma Rose”. Studia il basso elettrico, suona “Another One Bites The Dust”.
Diciamo che studia e suona, anche se di studiare musica non se ne parla proprio. Giallo non sa né leggere né scrivere. E da perfetto illetterato musicale arriva ai suoi 17, quando capisce che il gioco della palla non fa più per lui. Riprende in mano la chitarra ed inizia a scrivere testi, poesie, canzoni.
Giallo si trasferisce a Londra nel 2017, dove studia all’università. L’amico Lorenzo lo spinge a scrivere e pubblicare la sua musica. Nel 2019, chiama sua madre dicendo: “Mamma tu non l’hai capito, voglio fare il cantante”. A gennaio 2021, Giallo inizia a lavorare per pubblicare il suo primo EP.
Amici di #UnaVitaOnTheRoad, di seguito trovate la nostra intervista con Giallo ↓
1. Chi è Giallo e come nasce il tuo nome d’arte?
Giallo sono io, Samuele. Il nome era stato suggerito da Sofia, mia sorella, ai miei genitori quando sono nato. Diciamo che Samuele avrebbe potuto essere Giallo fin dall’inizio. Ho scelto questo nome perché mi rappresenta tanto, lo sento mio. Siccome la mia musica è molto personale ed immortala tratti della mia vita, con questo nome non voglio creare un personaggio che non sia me stesso.
2. Come nasce la tua passione per la musica?
Diciamo che con la musica sono sempre stato a stretto contatto. Sono cresciuto con un pianoforte in casa. Ciononostante, non ho mai visto la musica al centro della mia vita fino ai 15 anni. Fino a quell’età ho suonato tanti strumenti diversi (come pianoforte, chitarra, tromba, batteria ed altri ancora) senza mai innamorarmi di nessuno. Diciamo che la mia passione è nata un po’ in sordina, senza che me ne accorgessi. Poi a 15 anni sono entrato nella mia prima band come bassista. Da quel momento ho iniziato a mettere la musica sempre più al centro delle mie attenzioni. Quando ho iniziato a scrivere e comporre è scattato qualcosa.
3. “Spettatori” è il tuo singolo d’esordio, come nasce l’idea di questo brano?
L’idea del brano nasce al terzo piano della Gordon Hall della mia università a Londra. Li stavo passando l’estate del 2018. Lavoravo in un’accademia di calcio, dove allenavo i ragazzi, facevo l’arbitro e quant’altro. Insomma, ero un po’ il tuttofare. È stato un momento importante, dove ho capito che la musica la volevo fare sul serio. Ho scritto Spettatori in qualche giorno, sul letto ad una piazza dove dormivo con la chitarra. Nella camera avevo portato gli scatoloni dalla casa precedente. Ho vissuto lì per un periodo abbastanza breve da non disfarne nessuno. Lì dentro mi sentivo spesso un ospite. Spettatori è un bel ricordo di quel periodo, ma allo stesso tempo è un brano per me sempre attuale. Da quattro anni trasloco ogni estate (almeno).
4. Il videoclip di “Spettatori” è il primo atto di un cortometraggio che prenderà forma singolo dopo singolo, come nasce questa idea così particolare?
Mi piace pensare ad un progetto nei suoi piccoli particolari. La continuità che i miei brani hanno per me, voglio trasmetterla a chi ascolta la mia musica. Creare una storia collegata attraverso i videoclip mi è subito piaciuta come idea. Attraverso ogni brano, si potrà notare un’evoluzione di stile cinematografico, partita dalla tecnica primitiva dello stop-motion nel video di Spettatori, e che si avvicinerà passo per passo a stili più realistici. Ideare, scrivere, e girare i videoclip mi diverte tantissimo. Mi piace intersecare la musica con altre forme di arte che ci circondano. Lo sto facendo per questo progetto e lo farò per quelli futuri.
5. All’età dei 17 anni prendi in mano la chitarra ed inizi a scrivere testi, poesie, canzoni ma solo ora decidi di far uscire un tuo brano, cosa ti ha portato ad aspettare prima di debuttare nel campo musicale?
Le mie canzoni sono molto personali. L’idea di tenerle per me è stata più forte del piacere di condividerle per tanto tempo. Continuo a pensare che le canzoni abbiano molteplici chiavi di lettura. Una sicuramente è la mia, quella che ho nella mia testa. Poi ci sono le interpretazioni di chi le ascolta. Ho imparato che le interpretazioni di chi ascolta arricchiscono la mia.
6. Nel gennaio 2021 hai iniziato a lavorare per pubblicare il tuo primo EP, cosa ci dobbiamo aspettare dal tuo futuro?
Io dal futuro mi aspetto sempre tanto. Mi aiuta a portare avanti i miei progetti con determinazione. Sicuramente ci si può aspettare l’uscita di altri quattro singoli che andranno a comporre il mio EP. Poi ci sono progetti laterali a cui sto lavorando, che arricchiranno l’uscita delle mie canzoni. Mi piacerebbe che un futuro non lontano mi permetta un tuffo di testa nel mondo dei live. Non vedo l’ora di suonare su un palco.
7. A chi devi il tuo grazie più grande e perché?
Il mio grazie più grande va a Sofia, che mi da sempre i consigli migliori, ed ai miei genitori che mi sostengono sia moralmente che economicamente. Poi c’è Lorenzo, che è sempre stato vicino alla mia musica e con il quale ho lavorato alla produzione di Spettatori. Voglio anche ringraziare Federico Sapia, per il mastering, e i ragazzi di Red&Blue con cui sto lavorando adesso. Infine, voglio ringraziare Sin, che è l’unico che mi segue su Twitter anche se a scacchi lo batto ad occhi chiusi.
Noi ringraziamo Giallo e di seguito vi lasciamo tutti i link per seguirlo
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