Francesco Dal Poz in merito al brano dice che il messaggio è semplice, ma non per questo banale: " Se hai un problema, parlane, non tenere tutto dentro. ’Tisana' si sviluppa come un dialogo che avviene una sera tardi davanti una tisana e una torta; l'obiettivo è quello di incoraggiare l'altra persona a non considerarsi sbagliata e spronarla a mettersi più in gioco. La tisana qui diventa un simbolo del calore umano, dell'incontro e della condivisione. Come “Cerco casa” precedente singolo tratto dal nuovo album, anche “Tisana” racconta un'esperienza realmente avvenuta. Il brano, nato con l'idea di incoraggiare l'altro (nel senso più ampio del termine), è diventato per me stesso una piccola terapia personale durante un periodo difficile vissuto nei mesi passati”.
“Tisana” è il secondo estratto, dopo “Cerco casa”, dal prossimo disco del cantautore di Treviso.
Dopo tre dischi pubblicati in adolescenza, questo sarà il primo album da “artista più consapevole” per Francesco Dal Poz. Il disco si caratterizzerà per sonorità moderne con uno sguardo all’Indie, mantenendo comunque la propria identità prevalentemente pop. Decisivo infatti l’incontro con il produttore Roberto Visentin per vari punti: la modalità di scrittura, l’approccio alla composizione e alla produzione, la scelta di come sviscerare i temi nei brani.
Biografia
Francesco Dal Poz è un cantautore polistrumentista nato a Treviso il 7 maggio 1995. Cresce in un ambiente famigliare incentrato sulla musica e fin dall’infanzia, grazie al padre, ha l’occasione di essere in contatto con vari musicisti. A 7 anni chiede ai genitori di iniziare a studiare pianoforte e prende le prime lezioni. A 9 anni sente il forte bisogno di suonare la chitarra ed inizia in quel periodo a scrivere le prime canzoni: il padre, riconosciuto il suo talento, lo asseconda fin da subito. A 12 anni, Francesco registra i suoi primi 10 inediti in studio di registrazione; nello stesso periodo, comincia lo studio di basso e batteria e nasce la sua band che, da lì ad oggi, si esibisce in buona parte del paese. A 15 anni, la città di Treviso gli conferisce il “Premio della Bontà” per l'impegno sociale manifestato attraverso i concerti. Dai 15 ai 19 anni, affianca l'attività concertistica al teatro con la compagnia “Ombre di Teatro”. A 21 anni firma il suo primo contratto discografico con un’etichetta indipendente che produce il singolo “Te”, presentato successivamente ad Area Sanremo. A 22 anni aiuta Mauro Benetton, caro amico malato di S.L.A., a scrivere il libro “La Coccinella”: ne parlano reti televisive e giornali, tra cui laRepubblica.it; nasce allora il progetto “Cara SLA” per portare nelle scuole l'esperienza vissuta con Mauro, incontrando centinaia di studenti. Tra i 22 e i 24 anni pubblica 7 singoli e si esibisce con la band tra il Veneto e la Puglia. A 25 anni pubblica il singolo “Cerco casa” che vede l’anteprima del videoclip su Sky Tg24 e passaggi radiofonici su decine di radio a livello locale e nazionale, tra cui Rai Radio1.
Per conoscerlo meglio gli abbiamo fatto qualche domanda ↓
1. Come nasce la tua passione per la musica?
La mia passione per la musica nasce già durante l’infanzia, quando ho avuto modo di conoscere svariati musicisti grazie a mio padre; da allora ho sempre visto la musica come qualcosa di assolutamente entusiasmante e nel tempo, la musica stessa, è diventata la più grande opportunità che per esprimermi, in particolare attraverso le canzoni.
2. A 15 anni la città di Treviso ti ha conferito il “premio della bontà”, per l’impegno sociale manifestato attraverso i concerti: quali ricordi hai di quel periodo?
Di quel periodo ho ricordi stupendi! In particolare ricordo l’affetto di decine di persone che, in un modo o nell’altro, si sono unite a me e alla mia famiglia per l’organizzazione di concerti e per la raccolta fondi per svariate realtà, ognuno facendo ciò che poteva. Sono stati anni molto importanti per la mia crescita come persona e come artista e oggi riguardo il tutto con un sorriso.
3. “Tisana” è il tuo ultimo singolo, come nasce questo brano e a cosa ti sei ispirato per questo titolo?
“Tisana” è un brano nato una notte per raccontare di quando, qualche sera prima, una semplice tisana è diventata un’occasione per parlare e per vivere un momento molto significativo; quando ho scritto l’ultima parola, ho riletto il testo e il titolo che ho messo spontaneamente è stato “Tisana”, quasi fosse un fermaposto, un titolo provvisorio; è stato qualche giorno dopo, quando ho ripreso in mano la canzone e ho riletto il testo, che mi sono reso conto di come la tisana stessa in questo brano fosse diventata una sorta di simbolo del calore umano e dello stare insieme e che quindi fosse il titolo più adatto.
4. Parlando sempre del tuo ultimo brano, quale messaggio vuoi trasmettere al pubblico che ti segue?
Il messaggio principale è “Se hai un problema, parlane, non tenere tutto dentro”. Sai, in un primo momento ho pensato che questo messaggio fosse banale, ma è stato qualche mese dopo aver scritto “Tisana”, che ho vissuto un periodo piuttosto difficile; solo allora ho rivalutato l’importanza di quel messaggio e oggi sento di poter dire con ancora più convinzione che nessun problema è impossibile da risolvere e che, magari semplicemente parlandone con qualcuno, possiamo uscirne.
5. “Tisana” anticipa il tuo prossimo disco, ci puoi dare qualche anticipazione dell’album?
L’album in cui sarà presente “Tisana” è frutto di un lavoro di un anno e mezzo in collaborazione con il mio produttore Roberto Visentin. Da quando sono entrato nello studio di Roberto, il mio modo di fare e vivere la musica è cambiato ed è anche grazie a lui se tutti i brani presenti nell’album parlano, in un modo o nell’altro, della mia quotidianità, con la speranza che più persone possibile possano ritrovarsi.
6. Cosa ti aspetti per il tuo presente e il tuo futuro?
Per il mio presente, tutte le aspettative che avevo sono state di gran lunga superate, quindi non posso che esserne felice! Per il mio futuro l’aspettativa è quella di continuare a fare musica, con la speranza che le mie canzoni possano arrivare a più persone possibili.
7. A chi devi il tuo grazie più grande e perché?
Sono davvero tante le persone che dovrei ringraziare! Ma credo che il grazie più grande vada alla mia famiglia per il supporto e la vicinanza che hanno dimostrato negli anni, oltre che la sopportazione che, davvero, è stata ed è tanta! Parlando di ringraziamenti, colgo l’occasione anche per ringraziare te e tutti coloro che hanno letto queste righe!
Siamo noi a ringraziare Francesco Dal Poz per la sua disponibilità e gentilezza e vi ricordiamo i link per i suoi social:
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