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Intervista a... Fabio De Vincente!


Una vita segnata dall’amore per la musica e dalla voglia di un riscatto che, quando arriva, ti travolge completamente: “COME NELLE FAVOLE” è una canzone di stampo profondamente autobiografico in cui FABIO DE VINCENTE canta del suo rocambolesco viaggio musicale tra riflettori spenti e nuovi traguardi raggiunti.

Racconta l’artista sulla genesi del brano: «Nel 2016 avevo fatto The Voice ma dopo qualche mese i riflettori si sono spenti. Il brano l’ho scritto nel settembre di quell’anno dopo la richiesta di un discografico di scrivere una hit. Il pomeriggio dopo, appena sveglio, ho vomitato una settantina di frasi, erano latenti, ma per lui il pezzo non era per un pubblico teen, quindi non da produrre. Quando nel marzo 2017 Vasco esce con un brano dallo stesso titolo decido comunque di non cambiarlo; questa canzone è lo specchio della mia vita, va di pari passo con me. La storia di questo brano passa anche dalla selezione alle finali di Sanremo Giovani 2019 ma la commissione per la terza volta mi esclude dalla competizione. Insomma, sembrava non volesse uscire mai ma mi sa che stavolta è quella buona. Come nelle favole».



Biografia


L’arte di Fabio De Vincente racchiude in sé tutto quello che è stato ed è il suo stile di vita. A 5 anni come regalo di Natale riceve una tastiera giocattolo e il giorno successivo, quello del suo compleanno, si suona e si canta "Tanti auguri" e "Oh When The Saints Go Marching In" a regola d'arte con i giusti accordi, senza aver mai letto uno spartito. A chi gli chiede cosa volesse fare da grande lui risponde: “il musicista”. A dieci anni sceglie il pianoforte come suo compagno di vita. Autodidatta, precoce nella vita come nella musica, a undici anni inizia a scrivere le sue prime canzoni intrise di grinta, speranza e una profondità fuori dal comune per un bambino di quell’età. Trae grande ispirazione da tutto ciò che gli accade. A diciassette anni passa sei mesi a scrivere poesie, chiuso in casa senza mai uscire se non quando piove per comprare tele e colori per dipingere, toccando il momento più intenso della sua vita ed arrivando molto vicino all’essenza del proprio essere ed alla conoscenza di se stesso. Continua a scrivere canzoni e ad essere convinto che un giorno riuscirà a diventare un musicista affermato ma rimane un ribelle. E’ proprio in questo periodo che inizia la sua gavetta musicale. Grazie al suo carisma e alle doti di intrattenitore fa esperienza suonando piano e voce oltre che nei più prestigiosi locali/club di Torino, in quelli di Alassio, Capri, Costa Smeralda, Montecarlo, Londra, New York e molti altri, e per eventi privati esclusivi maturando una notevole esperienza live. Decide di voler raggiungere obbiettivi più importanti per inseguire il suo sogno, essendo stato sempre molto ambizioso. Crea una band ed uno staff che lo affiancano nel suo percorso e nel 2010 esce il suo primo singolo “Soltanto in un attimo”. Sempre accompagnato dalla sua band e con il supporto del suo staff, che lo segue senza chiedere compensi ma solo per grandissima e profonda stima nel suo talento umano e artistico, dopo il suggestivo esordio in un concerto dalle finestre, "Fabio De Vincente - Live in Loft San Carlo", in Piazza San Carlo, una delle principali piazze della città di Torino, fa sold out nella stessa città con un innovativo spettacolo al Teatro Carignano, "VedoVoci Fabio De Vincente in concerto". Da questa esperienza nasce l’idea di portare al Festival di Sanremo 2012, per la prima volta sul palco dell’Ariston, la LIS - Lingua dei Segni Italiana con il brano “Oltre le nuvole” in duo con un artista sordo; progetto appoggiato dall'ENS - Ente Nazionale Sordi. Ospite su Rai 1 in un programma di Maurizio Costanzo, presenta il singolo "Come quando fuori piove" e nel 2013 Fabio è testimonial con il brano "L'unica cosa che so" ed il suo videoclip di una campagna sulla sicurezza stradale, patrocinata da diverse realtà nazionali ed europee, che vanta anche una versione feat. con il rapper Rayden (artista Newtopia) e il remix del bassista dei Subsonica e produttore musicale Luca Vicio Vicini. Con il brano "Come non ce n'è", presentato dall'etichetta Believe Digital, viene selezionato dalla Commissione Rai ed entra nei 60 finalisti delle Nuove Proposte per il Festival di Sanremo 2014. Il mini EP di “Come non ce n’è” contiene anche una versione in spagnolo, “Como no hay igual”. La stessa cosa accade per il Festival del 2015; con il brano "Quando capita" entra nei 60 finalisti. Dopo l'uscita del singolo “One life one show” perde nove mesi di lavoro con un album che non uscirà mai a causa dei backup danneggiati in studio di registrazione. Apre il concerto di Francesco Sarcina (frontman de “Le Vibrazioni”) a Torino, partecipa a The Voice of Italy 2016 esordendo al pianoforte con “Say Something” ed entra nel team Dolcenera, nonostante anche Max Pezzali, Raffaella Carrà ed Emis Killa lo avrebbero voluto nella loro squadra. Per tutti è un “musicista d’esperienza” e per Giorgio Moroder è “quello che potrebbe avere un successo discografico”. Sempre a Torino apre il live di Dolcenera e dopo un breve tour tra Los Angeles e Las Vegas (dove rischia l’arresto 3 volte in 5 giorni) torna in Italia nelle vesti di giurato per due music talent con il rapper Moreno e Francesco Facchinetti. Per la terza volta entra nei finalisti di Sanremo Giovani 2019 con il brano "Come nelle favole", un singolo che sembrava non voler mai vedere la luce del sole, almeno fino ad ora. Il brano è, infatti, disponibile in radio e in digitale dal 2 aprile 2021.


Di seguito la nostra intervista ↓


1. Chi è Fabio e come nasce la tua passione per la musica?

La mia vita va in simbiosi con la mia musica, siamo la stessa cosa, non c’è differenza tra l’uomo e l’artista, altrimenti non sarei io. L’indole non si può cambiare, per me è un’esigenza, non una passione. Non sono stato io a decidere cosa voler fare, è stata la mia natura a portarmi in questa direzione.


2. "Come nelle favole" è il nome del tuo nuovo singolo uscito il 2 aprile, com’è nato questo brano?

Nel 2016 avevo fatto The Voice ma dopo qualche mese i riflettori si sono spenti. Il brano l’ho scritto nel settembre di quell’anno dopo la richiesta di un discografico di scrivere una hit. Il pomeriggio dopo, appena sveglio, ho vomitato una settantina di frasi in metrica, erano latenti, ma per lui il pezzo non era per un pubblico teen, quindi non da produrre. Quando nel marzo 2017 Vasco esce con un brano dallo stesso titolo decido comunque di non cambiarlo; questa canzone è lo specchio della mia vita, va di pari passo con me. Nel 2018 lo produco insieme a Luca Vicio Vicini (bassista dei Subsonica e produttore di molti artisti blasonati) e incominciamo a farlo girare, insieme ad altri brani, nel settore discografico senza riscontro. Arriva poi alle finali di Sanremo Giovani 2019 ma la commissione per la terza volta mi esclude dalla competizione. Insomma sembrava non volesse uscire mai ma stavolta è quella buona. Quando si scrive lo si fa raccontando sempre un pezzo di sè. In “Come nelle favole” descrivo la consapevolezza di una vita vissuta intensamente, tra viaggi nella memoria e aspettative future, con crudezza, sarcasmo, disillusione e che a volte la vita può diventare come una favola, con un lieto fine.


3. Dopo una lunga gavetta girando e suonando in molti parti del mondo, crei uno staff e una tua band e nel 2010 esce il tuo primo singolo dal titolo “Soltanto in un attimo”. Che emozione hai provato in quel momento e cos’è cambiato per te da quel singolo?

Era arrivato il momento di iniziare un progetto che parlasse della mia musica. Sin da bambino ho scritto canzoni ma realizzare una produzione richiede altre figure che lavorino e credano in te. Non è cambiato niente, ho continuato e continuerò a fare gavetta e inseguire traguardi sempre più ambiziosi. Non basta far uscire una canzone per sentirsi arrivati.


4. Nel 2012 porti al Festival di Sanremo, per la prima volta sul palco dell’Ariston, la LIS (Lingua dei Segni Italiana) con il brano “Oltre le nuvole” in duo con un artista sordo, che tipo di esperienza è stata per te e quale emozione hai provato?

L’idea era nata dopo uno dei più bei concerti che abbia mai fatto, al Teatro Carignano di Torino che riuniva un pubblico di sordi e udenti dove le mie canzoni erano tradotte in lingua dei segni. Sul palco dell’Ariston non ci salii io con un’artista sordo, perchè la commissione non ci prese. L’idea però venne presa l’anno dopo riprodotta da un altro artista.


5. Hai cavalcato diverse volte il palco del Festival di Sanremo entrando nei migliori 60 finalisti, cosa significa per te cantare su quel palco?

Non conta niente arrivare per 3 volte vicino a un traguardo che non raggiungi. E’ come se in un Gran Premio ti fermassi all’ultimo giro. L’importante non è provarci, è farcela l’unica cosa che conta.


6. Nel 2016 partecipi a “The Voice of Italy” come concorrente, dove entri a far parte del team di Dolcenera, che tipo di esperienza è stata quella per te e cosa ti è rimasto nel cuore?

Un bel ricordo di un’esperienza intensa che ancora di più ha alimentato in me la “cattiveria agonistica” nel raggiungere il mio sogno da quando ero bambino, affermarmi come musicista.


7. Quali sono i tuoi progetti futuri?

Questo è solo il primo singolo che ne anticipa altri e l’uscita dell’album; non voglio più fermarmi, Vincente is back!


8. A chi devi il tuo grazie più grande e perché?

A mia madre e alle sofferenze contro cui abbiamo lottato spesso insieme.




Noi ringraziamo Fabio De Vincente per la sua disponibilità e vi lasciamo i link per seguirlo sui suoi social ↓


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