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Intervista a... Attilio Fontana!


“Tangolento” è un memo, un post-it pronto a ricordarci che ogni giorno siamo invitati a

scrivere la nostra vita, che abbiamo sogni da disegnare. Il brano, scritto con Franco Ventura,

contiene un ritmo latino che ci proietta davanti a un tramonto caraibico. In questa versione live presente solo in “Sessioni Segrete” troviamo infatti uno special ritmico che rende il pezzo unico e più “pirotecnico”. «Nella vita ho attraversato tanti momenti artistici diversi – racconta Attilio Fontana - passando dalle vette delle classifiche al ricominciare in piccoli teatri o in live club dove mi sono rimesso in gioco da capo, seguendo questo mestiere come una “vocazione”, e negli anni questa canzone mi ha fatto da amuleto permettendomi di restare sempre “in piedi”. “Tangolento” è un brano che spero possa dipingere di rosso un po’ della nostra fortuna e dare qualche pennellata di speranza in questo momento dove ce n’è davvero bisogno». L’album “Sessioni Segrete” è stato registrato all’Ellington Club, uno dei più importanti locali live di Roma, costretto come gli altri a restare chiuso durante il lockdown. Attilio Fontana, con Franco Ventura chitarrista e coautore insieme a Roberto Rocchetti al pianoforte, ha scelto così di radunarsi e registrare delle sessioni di alcune canzoni dei suoi album “A” (2007, Paltinum Universal) e “Formaggio” (2014, Senza Dubbi- Nic-Believe).Da queste sessioni sono nati un disco live e dodici videoclip pubblicati con una cadenza settimanale. Un progetto molto analogico che somiglia a una pregiata bottiglia di Rum, da gustare fuori dalla frenesia per conoscere meglio alcune canzoni che nude hanno ancora più “sapore” e riconoscere meglio il mondo musicale di Attilio Fontana che ormai da quindici anni scrive e suona le proprie canzoni con Franco Ventura, padre “musicale” e chitarrista “mitologico” della discografia italiana dagli anni settanta ai duemila.

Di seguito la tracklist: “Tangolento”, “Dove Sta”, “Triangolo”, “Il Mare”, “Wanda”, “Marisa”,

“Peluches”, “Dove Osano Le Rose”, “La Canzone Bella” “Sangue e Tequila”, “Boero”.



Biografia


Cantautore, attore, cantante e performer, inizia la carriera giovanissimo. Frequenta l’accademia di belle arti in Scultura e milita in varie rock band romane fino ad approdare in un coro gospel della capitale, da lì ad appena diciassette anni viene ingaggiato come corista in una trasmissione di Pippo Baudo, Papaveri e Papere. In seguito inizia a studiare recitazione e debutta in teatro con vari spettacoli ma raggiunge il grande successo con I Ragazzi Italiani di cui sarà voce leader dal ‘95 al 2000 per poi distaccarsi e riprendere i suoi progetti solisti e fondare uno studio di registrazione con cui produce musiche per film, musical e teatro. Nel 2004 viene scelto nel cast di Tosca amore disperato dove incontra Lucio Dalla con cui collaborerà per circa tre anni componendo con lui dei brani, di cui due per il film tv Madame. Pubblica inoltre due l’album: nel 2007 “A”, prodotto da Diego Calvetti per Universal e nel 2013 “Formaggio”. Rilascia poi diversi singoli con vari feat.: con MOMO il singolo “5 Alibi”, con Ilaria Porceddu “In Equilibrio”, brano che porta a Sanremo come autore e produttore nel 2012, con Clizia Fornasier “Terra 2” e “La Bellezza” e nel 2019 con Ivan Granatino “Gesù L’ultimo Comunista”. È protagonista di numerosi musical come Hair, con la direzione musicale di Elisa, Il Pianeta Proibito a fianco di Lorella Cuccarini, per la regia di Luca Tomassini, e Vacanze Romane nella fortunata tournée con Serena Autieri. Vince due edizioni di Tale e Quale Show 2013-14 (edizione e torneo) e prende parte a numerose fiction di successo come Caterina e le sue Figlie, L’Onore e il Rispetto, Angelo il Custode, Turbo e molte altre. Ha composto opere musicali come ActorDei. 68’ Italianrockmusical e Il Verso della Vita di cui è stato anche regista. Tuttora alterna, viste le qualità di poliedrico performer, tournée teatrali di successo e serie televisive, senza mai tralasciare la ricerca sulle sue canzoni che hanno negli anni avuto importanti riconoscimenti di critica e pubblico come prezioso cantautore italiano.


Amici di seguito trovate la nostra bella chiacchierata con Attilio Fontana ↓


1. Chi ti segue dagli inizi della tua carriera ti ricorda come attore nei fotoromanzi, poi la svolta, ma come nasce la tua passione per la musica?

In realtà i fotoromanzi arrivano dopo, la musica era già protagonista in famiglia, mio padre e mia madre suonavano e avevano gruppi e orchestre con cui si esibivano spesso dirette proprio da mio padre e anche i miei fratelli più grandi di me studiavano al conservatorio fagotto (Paolo) e Pianoforte

(Mariagrazia) quindi la musica era ed è nel DNA da sempre. Arrivato a Roma durante il liceo cominciai anche io a studiare chitarra e cantare in diversi gruppi, alternando teatro, Accademia di Belle Arti dove facevo Scultura e fotoromanzi o pubblicità con cui in un’epoca dove la figura dell’influencer era imprevedibile facendo l’attore e il modello mi pagavo gli studi e la vita nella capitale. Amavo già la musica e i cantautori e già in quel periodo scrivevo canzoni mentre nelle salette con il primo gruppo rock mi spaccavo le corde vocali con le cover dei Led Zeppelin o dei Police. 


2. Hai raggiuto il grande successo come leader de “I Ragazzi Italiani”, per poi proseguire la carriera musicale come solista, cosa ti ha portato a fare questa scelta?

L’ho scelto perché credo che fare l’artista sia una vocazione e non dipenda solo dal successo, in fondo

sia prima che dopo i Ragazzi Italiani ho vissuto esperienze artistiche preziosissime e con dei bellissimi consensi per il mio talento, che ho cercato di portare dove potevo e in ogni forma possibile. Ho sempre scritto e amato le più disparate forme d’arte, non credo sia possibile fare altro se senti di essere stato stampato con questa “fiamma”. 


3. Autore, cantautore, musicista, attore, compositore... quale di questi aspetti ti rappresenta di più?

Siamo tutti molte cose anche se ci piacciono le definizioni precise, anche questa è stata una delle mie

lotte, sognavo quando vedevo certi film americani di diventare come alcuni artisti che potessero essere sia attori che cantanti o magari compositori e ho cercato per me di non mettere troppe barriere all’arte, di sicuro nelle mie canzoni c’è il mio punto di vista più puro e sincero del mondo e delle cose mentre sul palco mi trasformo completamente dando vita ad altri me attraverso il personaggio che devo di interpretare.


4. “Sessioni segrete” è il titolo del tuo ultimo progetto discografico, come mai questo titolo e com’è nata l’idea di questo album?

È un disco intimo, nudo, acustico che mi suonava da tempo in testa. “Sessioni” perché sono registrazioni da capo a fondo come nel live e “segrete” per l’intimità con cui avevo voglia di condividere queste canzoni arrangiate in maniera così essenziale da risultare nude e ancora più sincere e vive. Mi piace anche la “sessualità” del pronunciarlo con tutte le sue “esse”. L’idea nasce dal desiderio di tornare a far vivere il live anche quando non si può e quindi ho deciso di suonare trasformando un live in un disco in un momento dove a milioni di persone è stato tolto un palco dove

esprimersi, per un artista raccontarsi è respirare e per noi la mascherina è stata doppia rispetto ad altri. 


5. La traccia scelta come primo singolo è “Triangolo”, di Renato Zero. Come mai la scelta è ricaduta proprio su questo brano?

Con Franco Ventura, chitarrista con cui collaboro da vent’anni ci divertiamo ogni tanto a riarrangiare brani conosciuti e questa versione che abbiamo fatto in alcuni live piace sempre moltissimo oltre al fatto che il “lui chi è?” volevamo dedicarlo a questo intruso che è il virus e che ci ha portato via ogni forma di intimità empatica diventando come il terzo intruso di questa canzone. 


6. Da qualche giorno è uscito il secondo estratto “Tangolento”. Come mai l’hai definito il tuo amuleto?

È una canzone che augura di cadere sempre in braccio alla fortuna , quando è nata mi parlava molto

della condizione dell’artista che vive in una costante precarietà ma oggi dove tutti abbiamo un grande

“bo” davanti mi sembrava bello espandere questo slogan a tutti coloro che si sentono persi mentre

perdono qualcosa augurandogli di trovare di nuovo la loro isola di felicità.


7. Amatissimo dal pubblico di ogni età, com’è il tuo rapporto con i fans?

Bello, in questo anno strano si è consolidato molto sui social, ci siamo raccontati, scambiati opinioni,

amuleti, frasi e questo album devo dire è complice di un quartier generale che finalmente ho potuto

radunare e conoscere meglio.


8. Tutti abbiamo un grazie che non abbiamo mai detto, a chi va il tuo grazie più grande e perché?

In questo momento particolare a Clizia, la mia compagna, da soli stiamo crescendo due figli dandoci

coraggio a vicenda in ogni momento con confronto e conforto, mentre il resto del mondo sembra

perdersi nei propri egoismi, vanità o interessi dentro questa famiglia piccola ma sintonizzata e raccolta stiamo trovando delle rotte molto belle per vedere meglio le cose, sia le piccole che le grandi. Il mio grazie sì, va a lei.



Noi ringraziamo Attilio Fontana per la sua immensa disponibilità e vi lasciamo i link per seguirlo sui suoi social ↓

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